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L’appuntamento mancato

Pioveva a dirotto, faceva freddo e lui non arrivava. Sharon era furiosa. Le aveva detto alle sette in punto, ma era passata un’ora e mezza e ancora non si era fatto vivo. La rabbia aveva lasciato il posto alla delusione. Lui le aveva ancora spezzato il cuore, calpestando per l’ennesima volta il suo orgoglio.

Un passante la guardò con curiosità; certamente non passava inosservata.

Indossava un cappotto color panna elegantissimo. Da sotto il cappotto si notavano le sue belle gambe lunghe nelle calze nere setificate e velatissime. Con il cappotto sbottonato appena, si intravedeva un décoletté perfetto nel vestito bianco e nero. Era truccata come una modella e i bei capelli castani erano trattenuti da due ferretti con una doppia fila di strass.

Lo sguardo incuriosito del passante fu la goccia che fece traboccare il vaso.

Le lacrime cominciarono a scorrere giù per il bel viso di Sharon, rovinandole il trucco. Il fondotinta si sciolse al passaggio della lacrima e il mascara cominciò a colare.

“Oddio, devo essere un mostro!” pensò con disperazione.

Stava passando un periodo davvero sfortunato. La metà delle cose che faceva finiva male.

Ed ora, nell’ultima settimana, anche l’unico perno fisso della sua vita era crollato.

Mark aveva iniziato a non presentarsi agli appuntamenti, a telefonarle di rado, a trattarla come se fosse un oggetto.

I loro momenti di tenerezza avevano ormai raggiunto il viale del tramonto ed anche il sesso ormai aveva perso la sua attrattiva. Lui era troppo veloce, non le dava neanche il momento di prenderci gusto che aveva già finito.

No, fra loro non funzionava più, Mark era cambiato e lei non aveva voglia di combattere per un rapporto che le dava solo sofferenza.

Era evidente che Mark non l’amava più.

Un giovane uomo la osservava da mezz’ora. Aveva anche lui l’aria di aspettare qualcuno che tardava ad arrivare.

Quando Sharon iniziò a piangere lui le si avvicinò.

“Sta bene?” le chiese con aria preoccupata.

Sharon aveva imparato a diffidare degli estranei da molto tempo ormai, ma quell’uomo le ispirava fiducia. Aveva un’aria così dolce e innocente; quasi da bambino. Guardandolo bene poi, non era neanche male.

“Non è niente, grazie.”

Era molto fredda e distaccata.

Lui capì e si allontanò.

Nel frattempo smise di piovere e Sharon chiuse l’ombrello. Lui guardò l’orologio e poi si avvicinò nuovamente.

“Senta! Io me ne vado. La persona che aspettavo credo che non arriverà più. Non credo sia molto prudente per una bella donna come lei rimanere qui da sola. Posso accompagnarla?”

“No, grazie. C’è il telefono là sotto. Chiamerò un taxi.”

“Le converrebbe anche mandare a quel paese lo stronzo che sta aspettando. Se la lascia sola per tanto tempo non la merita. Arrivederci.”

Sharon sorrise. Quell’uomo era veramente incredibile. Era stato così carino con lei e le aveva detto ciò che lei da quasi un mese cercava di negare anche a se stessa.

Si, Mark era uno stronzo e l’aveva trattata come una pezza da piedi.

Tornò a casa stanca e arrabbiata. Il suo unico desiderio era farsi una doccia e andare a coricarsi anche se erano solo le nove e mezza.

C’era un messaggio in segreteria. Sharon lo ascoltò: era Mark.

Tesoro, mi dispiace tanto per averti dato buca. Mi è stato impossibile venire. Purtroppo Sandra non stava molto bene ed Eleana mi ha pregato di rimanere con lei.

 

Sharon capì subito che non era vero. Probabilmente la piccola era dalla nonna e Mark era andato a letto con la sua ex moglie, la cara Eleana, infischiandosene di lei che lo aspettava sotto la pioggia.

Eleana e Sandra erano diventate ormai la scusa di Mark. E lei non capiva perché lui la volesse tanto. Non era molto bella, né intelligente, poco raffinata e di estrazione sociale bassa. Eppure Mark Eleana l’aveva sposata un mese dopo averla conosciuta e l’anno dopo era nata Sandra.

Con lei era stato diverso. Si conoscevano da due anni e stavano insieme da un anno e mezzo circa e lui non le aveva mai parlato di matrimonio.

Ma la consapevolezza che tra loro era ormai finita la sollevò da un enorme peso.

Finalmente era libera di fare ciò che voleva, senza preoccuparsi di Mark, Sandra d Eleana, senza litigare con i suoi genitori per lui o allontanarsi dagli amici perché lui voleva avere l’esclusiva su di lei. Ora tutto era finito e lei si sentiva felice. Forse in futuro avrebbe trovato l’uomo che l’avrebbe resa felice.